martedì 12 gennaio 2016

Ricetta definitiva per la resilienza

 Trovare una ricetta semplice per la resilienza risulta più difficile di quanto si possa immaginare.

Per questo motivo attraverso due aneddoti cercherò di arrivarci.


Perciò chiunque ascolta queste mie parole e le mette in pratica, sarà simile a un uomo saggio, che ha costruito la sua casa sulla roccia. Cadde la pioggia, strariparono i fiumi, soffiarono i venti e si abbatterono su quella casa, ma essa non cadde, perché era fondata sulla roccia. Chiunque ascolta queste mie parole e non le mette in pratica, sarà simile a un uomo stolto, che ha costruito la sua casa sulla sabbia. Cadde la pioggia, strariparono i fiumi, soffiarono i venti e si abbatterono su quella casa, ed essa cadde e la sua rovina fu grande

Vangelo di Marco, 7, 24-27
Vorrei decontestualizzare questo passo dei vangeli per concentrarsi sulla contrapposizione tra le due case descritte dal vangelo. L'uomo resiliente è un uomo che ha posto le proprie fondamenta in luogo sicuro. Davanti alla disgrazia egli ha un solido appoggio per resistere e affrontarla. Invece un uomo che ha posto le proprie sicurezze in cose effimere come le ricchezze, la vita sociale, le relazioni e che è dipendente da essi si troverà senza appoggio nel momento in cui queste cose vengono a mancare.

Verso la felicità. Come intraprendere il viaggio partendo da se stessi - Piero Pierdiluca, Pagina 122, Armando editore, 2010 disponibile parzialmente online qui.

Quello del filosofo Stilbone è uno dei miei aneddoti preferiti. Scioccante di certo, riesce ad esprimere una profonda verità. Quest'uomo, pur avendo goduto della sua agiatezza e dell'affetto della sua famiglia, sa che su di essi non deve porre le sue basi. E chi più di questo Stilbone può essere chiamato resiliente.
Per questi brevi motivi credo che la ricetta per la resilienza sia la comprensione di questo piccolo aneddoto.